Eroi e generali felloni

Potevamo vedere

ed abbiamo voluto

non vedere.

Dovevamo sapere

ed abbiamo deciso di

non sapere.

Ora siamo rimasti

anche noi vitime

di “fuoco amico“.

Cosa avremmo dovuto fare?

abbandonare il nostro posto,

fuggire rendendo palesi

i nostri piccoli e

grandi opportunismi,

i nostri silenzi,

i ricatti accettati,

la nostra connivente apatia,

il nostro disimpegno

solo in parte giustificati

dalla stanchezza?

Certo, alcuni di noi

hanno avuto un burnout.

Tutte le lotte sono impari.

Forse che noi, come

lo siamo stati,

siamo semplici esecutori

di linee guida,

applicatori di algoritmi,

redattori di DRG,

e che il nostro compito

non sia invece di

rendere sicura la vita?

Hanno chiuso

ora riaprono

e poi chiuderanno ancora

in un balletto che nega

ogni nostra decisione.

Lasceranno dietro

altre scie di morti.

Allora a noi

è dovuto l’atto morale:

è l’uomo che conta

la sua dignità.

Da noi provenga

la rivoluzione dell’umano

che sovverta la rapacità

che ingoia e sacrifica.

Non cediamo alla

ipocrita lusinga

di chi ci chiama eroi,

finalmente gridando

che non eroi esistono

ma generali felloni

al servizio di altri.

12 Maggio 2020

Ciro Gallo