PCI. Piccola prosa di passata speranza

Guardandolo gli dissi:

“Ma noi, come diceva Concetto Marchesi, non dovremmo essere il partito della felicità?”

Egli, con aria paternalistica da funzionario inquadrato, sollevò gli occhi con un mezzo sorriso, non so  se di compiacimento  o di commiserazione per l’ingenuo giovane.

Sono sceso via per le scale di quel palazzo vescovile che stava in via Volturno.

Ora ripenso, e mi accontenterei di quel partito, di un vero partito, anche se non è stato quello della felicità.

Almeno in esso c’erano uomini con una serietà da preti ed una cultura, se non trascendente, almeno prammatica e positiva!

Ciro Gallo