La coda della luna

Bellissimi i cieli di Scozia , come quelli di Argentina. Splendida e grande nel suo plenilunio  la luna. Tersa l’aria e frizzante nel far della sera.

Tornavo a casa a piedi attraverso Comely Bank, stanco, chiuso nel mio cappotto. Cappotto?! Non mi ricordo proprio, ma doveva essere un cappotto visto il freddo di Edimburgo. Passato l’angolo,  mi fermo davanti ad una succursale della Bank of Scotland ed a Waitrose. Indeciso se prelevare dei soldi o accontentarmi delle sterline che avevo in tasca, fino all’indomani e se entrare al supermercato per fare un po’ di spesa, o farmi bastare, per quella sera, ciò che avevo già. Quasi improvviso qualcosa mi scuote. Un bagliore si espande e rischiara me e la vicina fermata del bus. Guardo in alto da dove proviene la luce : la luna . Grande, un disco rossiccio lattaceo. Estasiato resto immobile, impossibilitato a muovermi dalla sua bellezza. Non mi accorgo, ma in quei pochi attimi  ora una, due poi tre, quattro fino a circa dieci persone  si mettono in fila dietro di me. Li percepisco, capisco , mi imbarazzo e col mio inglese non perfetto, timido esclamo :” Sorry, I’m not waiting for the bus, just looking at moon”. Tutti allora guardarono il cielo e si accorsero della luna , dimenticando per un attimo che la coda dietro di me l’avevano fatta per l’autobus, mentre io sazio di essa discendevo ora la via, verso Kemp place.

Ciro Gallo