Indenne ho creduto
di saper rispondere
alla loro solitudine
senza più lo schermo
dell’essere medico
ed ora brucio.
Ma stare silenzioso,
inerte al richiamo,
unico appiglio rimasto,
paralizzati nel mare
improvviso ed impenetrabile
della malattia?
Ho creduto e cosciente
ho interpretato un ruolo,
una parte non menzognera
ma che velava la verità.
Perso il suo essere virtuale,
divenuta reale
più spesso è diventato il velo
che nascondeva l’involontaria finzione
e la morte.
Ed ho vissuto dimentico,
rimanendo, alla inevitabile fine,
sorpreso e bruciato
dall’angoscia
che avevo sopito in loro.
Niente lenisce ora il mio ardere
tutto ho provato.
Aprile-Maggio 2017
Ciro Gallo