Senza una storia.

Come é che mi é sfuggita di mano? Dov’é che l’ho persa? Un costante, istantaneo presente,  che si esaurisce già nel percepirlo, resta. Spoglio come desfoliato.  Assenza dell’ieri. Nessuna percezione, nessun passo, nessuna direzione. Immobile.

Come é che inavvertito mi sono trovato a questo punto? Cosa ho io vissuto? Non memorie, solo una dolorosa mancanza. Mi sforzo di ricordare, un suolo arido avverto. Confusa é la mia sorpresa. Non tempo da conquistare, né forza per recuperare gli atti, se mai vissuti. Guardo da un canto nascosto della mia mente, niente facendo trasparire. Spio il destino attuale ed immagino il futuro degli altri, col senso di non possederne uno. Ora capisco che non mi sono mai conosciuto, che immateriale son passato, che non ho realizzato la mia nascita. Completa é la vertigine. Esterna gira la natura, io non le appartengo, mi concede solo un misero residuo. Fuori da qualsiasi attrazione, solo lo sforzo di un mancato godimento. Occhi offuscati, tutto un velo copre l’impossibilità di un desiderio e del gioire.

Come mi é sfuggita, dove l’ho persa? Forse nell’averla sacrificata nel ricercare e nell’evitare la sofferenza all’altro. Unica resta la mia, senza una storia.

Ciro Gallo