Non mi sovviene se esistesse un dio dello sport, ma semidei sì. Così venivano onorati gli atleti nel mondo greco. E le olimpiadi erano una festa della prestanza fisica , del coraggio, dell’audacia e della virtù. C’era una connessione tra la potenza fisica ed i valori morali.
Ogni uomo tende naturalmente ad uno sport. Così è stato e così sarà. Solo che oggi lo sport non ha a che fare con la corsa , il giavellotto, il disco, il cavalcare né tanto meno con le virtù morali. Oggi lo sport più in voga è l’accostamento, lo strusciamento, la genu-flessione e soprattutto il dentro e fuori ed il salto.
Ci sono individui che sono imbattibili nello stare dentro e fuori una situazione, sempre pronti all’occasione. Essi sono santi al tempo dei santi, chierici al tempo dei chierici, anticlericali al cambiamento del vento, sono stati democristiani e sarebbero comunisti se esistesse ancora la possibilità del comunismo. Ora renziani.
Conosco persone campioni del salto dal treno in corsa o sul treno in corsa, esperti nel dare l’impressione che essi mai siano stati sul treno perdente o mai siano scesi da quello vincente, quando in panne.
Ma perché questi “atleti” sono sempre nell’entourage del potere? Perché di essi si circondano i capi che hanno bisogno di un consenso acritico. Tant’è . E’ questa la natura umana, se persino Mazzini si circondava di mediocri collaboratori per non mettere in discussione le sue fallimentari posizioni insurrezionali. A parte Renzi.
Ciro Gallo