Ci siamo sentiti un po’ orfani e tristi dopo la caduta delle grandi ideologie, temevamo che fossero terminate anche le grandi manifestazioni religiose. Ci consolava il ricordo giovanile delle feste di paese, dei santi portati a spalla per le vie. E ci commuoveva la folla devota dietro la statua del patrono, che si accalcava, che si urtava e che talvolta si picchiava per ottenere un pezzo di focaccia miracolosa, che veniva distribuita dopo essere stata passata sul costato del santo.
Adesso siamo felici , le processioni sono morte ovunque, ma sono vive e vegete al Nazzareno.
Una folla (anche di ex oppositori interni) si reca dal nostro patrono sperando in un pezzettino di pan santo per una grazia personale!
Ciro Gallo