Come al solito è lunedì, non un lapalissiano lunedì, il primo dei sette giorni. No, quello in cui in piscina incontro i miei amici. Così è ad ogni inizio settimana.
I miei amici si chiamano Totò, Eros, Marco.
I miei amici hanno un semplice, elementare sviluppo mentale. Hanno un sentire minimo, non contorto, indispensabile, spontaneo. La loro comunicazione è essenziale. I bisogni primari. Grande quello affettivo. La loro amicizia immediata. Genuino desiderio il comunicare.
Tutti i lunedì , entrato in vasca, vado a stringere loro la mano, uno ad uno. Oggi non ho visto Marco. Nuoto nella corsia accanto. Lo incontro a metà , mi fermo , lo saluto : “Ciao Marco”. Mi guarda e mi risponde : “Ciao Giuseppe” E’ la prima volta che in quasi tre anni sbaglia il mio nome. Gli dico : “Ciro”. Ha capito, non ha bisogno di correggersi. Come al solito mi chiede : “Cosa mangi oggi?”. Sembra che trovi piacere a farsi dire che sempre a mezzo giorno io mangio frutta e bevo il tea. Ripete , come ogni volta : ” Solo quello?” Poi come sempre : “E tua moglie, dov’è tua moglie?” Oggi ha però aggiunto una variante : “Ti ama tanto tua moglie?” Rispondo: “Si mi ama tanto”
Marco, Totò, Eros non avranno la perizia intellettuale imposta dalla nostra “civilta’” , ma hanno e coltivano la dimensione dell’affetto. Arido ormai nella società comune!
Ciro Gallo