Era il 1963, avevo 14 anni, mi piaceva canticchiare una canzone che io ho sempre creduto fosse di Gianni Meccia, ma che ora scopro essere di un altro Gianni, uno sconosciuto di nome Casanova. La ho riascoltata oggi su you-tube “La cravatta di seta scarlatta”. Immediatamente ho pensato, non e’ che ci investa i miei desideri, a Matteo Renzi che porge la cravatta ad Alexis Tsipras.
Quello che sembrava un gesto di piacevole humor mi appare adesso, dopo le sue (o non) posizioni sulla Grecia, nel suo significato allegorico : portarlo con un guinzaglio alla signora Merkel per legittimarsi, facendo finta di essere dissenziente, come primo della classe.
Non so che cosa avesse regalato ad Enrico Letta, a Berlusconi aveva donato il patto del Nazareno. Entrambi erano rimasti sereni!
Ma se Matteo e’ un toscano che si picca di machiavellismo, Alexis e’ greco, ricorda che: “Graecia capta ferum victorem cepit” e gli canta : “La tua cravatta di seta scarlatta l’ho messa nel cassetto e non me la metto…” Forse dovrebbe anche ricordare ai tedeschi la seconda parte della frase di Orazio : “et artes intulit agresti Latio”.
Sostituite voi, se vi pare, a Lazio, Germania, o se volete, Europa!
Ciro Gallo