Ne’ convincere ne’ spiegare

Pensavo, in passato, che bisognasse spiegare , non convincere. Ora capisco che neanche spiegare serve. La gente sceglie per pre-giudizi. Non spiegazione ne’ sforzo alcuno potrà  convincerla. Ha già una scelta, implicita, a priori, immobile, pressoché immodificabile. Nasce dal passato, dal vissuto, dalla esperienza di crescita, dai precedenti rapporti. Ogni spiegazione, ogni giustificazione ideale niente riuscirà a trarne. Magari all’attimo ne riconosce la ragione, onestamente. Quanto poi all’atto della scelta sono altri i motivi, ad essa oscuramente noti , a te completamente oscuri. Si formano ideologie singole, individuali , che partono dal se’ ed , egocentriche, ad esso ancorate. Si aggregano ad altre in alcuni momenti contingenti, si disaggregano in altri. Monadi, molecole diverse, anche se integrate in un unicum. Comunicazione per prossimità , non per condivisione. Massa inerte perché singolarmente rivolta verso l’io. Nessun legame solido, covalente, e per questo spostabile , malleabile. Lo e’ sempre stata o il tempo ultimo la ha così’ creata? E’ certo che i diversi fenomeni, gli eventi, i momenti ambientali creano masse diverse con similare aggregazione. In effetti lunghi periodi “culturali” possono modificare e creare nuove ideologie individuali. Ma questo e’ un processo che sta sopra, subliminale, che penetra lentamente ed invade e che non può essere scalfito da alcuna spiegazione interpersonale.

E cosi’ nel tempo, prima Berlusconi, ora ed in continuità’ Renzi.

Ne’ convincere ne’ spiegare.

Ciro Gallo