Il potere si nutre di elementi che sono nel contempo artefici e strumenti di se stesso. E’ un organismo che si serve di organi che lo sorreggono, in questo artefici, e di cui all’evenienza può’ fare a meno, eliminarli, dopo che sono serviti, quindi strumenti. Li divora e li rigenera in una continua rivivificazione di se’. In questo Napolitano ci sembra parte di un disegno che ci sfugge. Non e’ solo narcisismo, grande considerazione personale, ne avrebbe ben donde al cospetto di tante piccole comparse, pupi di pezza.
Oggi siamo giunti al redde rationem, dopo i due governi della stabilita’ miseramente falliti. L’ultimo, il più’ doroteo dei governi, con un primo ministro inodore, incolore , insapore. Ad eventuale incarico di Renzi avvenuto, tutte le ha tentate, a tutto e’ passato “istituzionalmente” sopra. Per la stabilita’ e la governabilità’ ha sopportato di incontrare uno che e’ stato espulso dal senato, condannato e con molti altri carichi pendenti. Ora, varato il nuovo governo, per la dignità’ della carica che ricopre, e per la sua personale, si dimetta.
A meno che non sia veramente artefice e strumento del potere e resterà’ dove esso gli impone, ed egli si autoimpone, di stare
Ciro Gallo