Oltre, nel limite

E VENNE IL GIORNO  in cui tutti si presero per mano, il tempo della mietitura era giunto e non c’era nell’aria quell’odore acre che ci si sarebbe potuto aspettare da un evento tanto temuto e aspettato, al suo posto un clima frizzante attraversava l’aria e disponeva al gioco alla condivisione in ultimo all’allegria e alla pace.

Ognuno vi era giunto a modo suo a quel momento, chi con curiosita’ chi con la tenacia altri con sforzo e abnegazione e altri ancora semplicemente con l’intento di vivere la vita giorno dopo giorno cosi’ come gli si presentava senza avere nessuna certezza o sospetto di cio’ che stava accadendo.

Chi si era prodigato nell’impegno a guardare oltre era stato incoraggiato dall’ignoranza di chi non sapeva cosa significasse guardare oltre e chi non aveva aperto mai gli occhi era stato curato da chi aveva avuto altro tipo di intuizioni e necessita’.

Come forze che si contrappongono e si amalgamano per poi andarsi a ricomporre diverse ma uguali in una nuova struttura creando una nuova realta’, questo siamo e questo e’ l’inviolabile ed inevitabile legge su cui poggia tutto il creato, nulla potrebbe esistere senza la continua e perpetua dimostrazione di questa legge.

Il collasso seguirebbe ad un solo istante di completa staticita’ a dimostrarne l’inutilita’, cosi’ come uno squalo morrebbe se solo per un attimo si fermasse immobile nell’acqua, cosi’ e’ l’esigenza della vita, muoversi e ricreare se stessa ad ogni istante per non incappare nell’unico motivo che la possa fermare: l’inutilita’.

Sotto questa prospettiva tutto cambia luce, anche la morte, che si inserisce in questo quadro come generazione di nuova vita, movimento potente e necessario a far si’ che il tutto prosegua e si ricomponga diversamente, ulteriormente informato e modificato dall’esperienza vissuta.

Che tutto abbia inizio e fine cessa di essere considerata una limitazione e diventa fonte e spinta verso qualcosa di nuovo e mai creato prima, risorsa e combustibile nella rigenerazione di se’ stesso, senza barriere ne’ limitazione senza prima ne’ dopo ne’ meglio ne’ peggio.

Manuel