Figli di.

Piu’ o meno abbiamo la stessa eta’, io appena piu’ giovane di qualche anno.

Girava per i locali del pronto soccorso, dove lavoravamo, con un camice lindo, bianco quasi immacolato, con appuntato al petto lo stemma rosso di Solidarnosc. Era appena tornato dall’Uganda . La’,  quasi tutti i chirurghi cattolici vanno per farsi, “solidaristicamente”, la mano.

Egli era uno che  non nascondeva , anzi esibiva le sue idee, direi le sue convinzioni a priori. Non ammetteva discussioni. Quelli come lui hanno verita’ che gli “vengono direttamente dall’Alto”. Pero’ ci si poteva chiacchierare. Accettava  l’humour sulle sue posizioni.

Era un bravo chirurgo, provvisto di una “sana”grande ambizione. Ricordo che quando ando’ via per un primariato periferico disse: “tornero’ qui come primario!” E cosi’e’ avvennuto. Non gli e’ stato difficile, al netto di tutto, vista la sua militanza.

Cattolico ma non bigotto, di tanto in tanto, in camera operatoria, cosi’ riferivano, tirava giu’ i santi dall’altare  , facendo scendere dal cielo persino la Madonna nera di Czestochowa!

Credeva e crede molto in se’, a volte quasi con l’aria dell’impunito, sfidando o fidando nell’ incapacita’ di opposizioni parolaie ed inconcludenti.

Ineccepibile nella capacita’ chirurgica. Solo due cose gli si possono rimproverare. Il suo spiccato egocentrismo che gli ha impedito di creare una scuola, che resti  dopo che egli avra’ lasciato, e la dimensione provinciale del suo agire. Nessun risvolto internazionale, padrone solo dell’orto dietro casa! In piu’ , con pregiudizio assoluto, ha “emarginato”, tenuto fuori dalla camera operatoria chirurghi, che a sua sensazione, aveva giudicato incapaci. Non ha mai amato le persone che non dimostrassero aggressivita’, a parte quelli del suo movimento. Non gli erano simili.

Il nostro ha un figlio , col quale ho avuto rapporti professionali. Serio, interessato sinceramente al paziente, per niente aggressivo. Tra i pochi giovani medici  non costretti a disamorarsi di questa nostra professione.

Spero che adesso che il genitore lascia, per raggiunti limiti di eta,’perdendo la “protezione” il ragazzo non trovi  un primario che , non amando i medici poco aggressivi, lo “emargini” , facendogli condividere il destino delle tante “vittime” del padre.

Ma questo non accadrà, al di la’ del suo merito, perche’ di CL, ancora molto forte negli ospedali, e soprattutto perche’ figlio di.

Succedera’ come per tutti i pargoli di prof . On., Sen., primari, e don.

La crisi e’ solo per i giovani figli di nessuno, anche se meritevoli.

Ciro Gallo