Eravamo stanchi di essere quelli che si lamentano sempre, che sono sempre depressi e dalla parte di chi perde.
Pensavamo si potesse risalire la china, a fatica, poco per volta, ma comunque girare pagina e dire basta agli impresentabili, a berlusconi e company. Invece…
Senza parole, siamo rimasti storditi e muti. Il rapido progredire degli eventi ci ha lasciato cosi’, stravolti. Non sappiamo piu’ cosa dire, ne’ dove volgere il pensiero. Non ci sono piu’ punti di riferimento che permettano riflessioni. Da quando?
L’ultimo passo finale, che ci ha stesi definitivamente, e’ stato quando ci siamo resi conto che non avevamo piu’ un partito cui riferirsi. Il PD, per quanto difettoso, confuso, ambiguo, era comunque il partito in cui riponevamo ancora qualche speranza. Abbiamo partecipato alle primarie con entusiasmo, quasi pensavamo di poter ancora partecipare alle scelte politiche. Sembrava ancora di poter dare una, seppure flebile e momentanea, rappresentazione alle nostre speranze. Sembrava di dare corpo ad un progetto di valori e politiche alternative, nonostante l’Europa di Merkel e nonostante le macerie in cui il PD stesso ci aveva condotto con il recente governo Monti-Napolitano.
E invece no, c’e’ stato il precipizio , l’atto finale. Con il voto di 101 eroi, si e’ conclusa la storia politica del PD (diventato DC) e la nostra storia personale di una militanza.
Pensiamo ad altro…. Che altro?
Quello che manca e’ l’idea di un futuro, o anche solo un idea… un ideale.
Nina