Ad essere sinceri qualche piccolo dubbio lo avevamo. Fortunatamente siamo stati smentiti (speriamo…).
Con atto di realismo e di umilta’ Gino Strada ha declinato l’invito. Continuera’ a fare quello per cui ha studiato e lottato: portare la sanita’ la’ dove non esiste, anche qui’ in Italia! Per questo continueremo a considerarlo come negli anni della nostra gioventu’. Non ne avrebbe avuto le caratteristiche. Sarebbe stato come sempre, giustamente, un uomo di parte.
Non riusciamo pero’ a capire cosa voglia dire, oggi, super partes, in una societa’ disuguale. Chiunque andra’ al Quirinale dovra’ essere dalla parte dei piu’ deboli. E’ nella costituzione di una nazione giusta. Sicuramente da Presidente dovra’ difendere i diritti costituzionali di ogni cittadino e dovra’ silenziare, se non i convincimenti, le pulsioni personali. Questo lo potra’ fare chi, per cultura e/o pratica, conosca a pieno le istituzioni e ne applichi fedelmente le regole vigenti. E chi meglio di Stefano Rodota’?!
Tutti gli altri politici sarebbero solo dei succedanei, compreso D’Alema, con la sola eccezione di Anna Finocchiaro.
Ciro Gallo