Sarebbe troppo facile per te che io ti volessi morto. No, no, voglio che tu viva. A lungo, a lungo, a gestire la tua sofferenza, a sentire su di te il disprezzo di quelli che tu hai umiliato, che non hai considerato degni di una vita decorosa. Io posso anche contraddittoriamente amarti, crogiolarmi di te, perche’ la tua presenza , il tuo vivere mi fara’ ricordare il dispregio che nutro per te e per i tuoi simili, che non avete avuto cura e considerazione delle genti, che avete mandato sul lastrico, incuranti delle angosce e del dolore che provocavate. Io devo proteggerti, devo coltivarti, con precauzione accudirti. Sei indispensabile al mio sentimento. Le tue bugie, vendute come verita’, ti usciranno fuori dalla bocca insanguinata dall’emoftoe, insieme ai lamenti della tisi della tua supponenza. Umile ai nostri piedi ti vedro’. Tu che ci scostavi come fossimo intralci sul tuo gioioso cammino. Ti chiariro’ l’illusione che quelli per cui hai lavorato ti avevano istillato. Ti faro’ vedere che eri solo uno strumento, in mani a te estranee. Ipnotizzato dal potere. Ti svegliero’ e ti accorgerai che non uno dei regnanti tu eri, ma solo un carnefice cieco! Ti togliero’ le bende e finalmente vedrai la tua pochezza. Non ti bastera’ la ricchezza che avrai accumulato a risollevarti dalla delusione. Ed ad un certo punto smettero’ di disprezzarti e di odiarti e ti faro’ sentire quello che veramente sei : degno di niente. Questa e’ la mia vendetta!
Ciro Gallo