Abbonamenti di seconda

Domenico e’ una persona normale,  intellettualmente affascinante.  Credo che
prima avesse fatto con passione il foto incisore,  poi si sia occupato di contabilita’,  cosa che fa tuttora.  Domenico non ha mai derogato alle regole,  e’ un uomo rispettoso del potere costituito,  anche se e’ stato sempre di sinistra,  in passato del pci,  oggi del pd.  Con rammarico e sofferenza,  nella sua faccia espressiva,  mi confessa : ” Sembra oggi di essere in uno stato di polizia,  non puoi muoverti,  ti fanno sentire fuori legge, pare che ogni tua azione sia rivolta a frodare lo stato.  La vita e’ resa impossibile per le persone oneste,  controllate come se tutte fossero evasori fiscali,  mentre i veri evasori continuano impunemente i loro affari.  Questa situazione ha ulteriormente esacerbato gli animi e reso la vita dei cittadini,  i rapporti sociali sempre piu’ difficoltosi.  Nel pubblico e nel privato,  chi detiene un ruolo si sente giustiziere ed esercita un “potere” a vuoto.  Ieri,  e cosi’ oggi”.

Ora sono 20 anni che io non avevo la patente e mi beavo della mia “diversita'”.  Piuttosto che guidare leggevo,  in autobus.  Per anni ho accompagnato la piccola a Milano,  alla scuola inglese,  con enormi sacrifici economici.  Avevamo gia’ da allora deciso che l’Italia non e’ posto per chi abbia desideri intellettuali,  visto quello che l’Universita’ italiana e poi l’ospedale in cui abbiamo lavorato han fatto a me e a sua madre.  La costringevo tutte le mattine ad un viaggio massacrante .  Da casa alla stazione nord in bicicletta,  quindi il treno,  il metro’ e per ultimo il tram.  I treni delle nord oltre che lenti sono pieni,  stracolmi.  Per alleviare la sofferenza ,  facendo deroga alla mia vocazione egualitarista,  dopo i primi mesi di viaggio,  avevo fatto l’abbonamento di prima classe ,  soprattutto per la bimba.  Per evitare che la piccolina asfissiasse,  che restasse schiacciata nella ressa.  Le cose non sono migliorate punto.  Inevitabilmente ed evitabilmente gente,  con qualsiasi biglieto,  travasava nell’unica carrozza di prima.  Alcuni involontariamente altri pervicacemente tutti i giorni.  Nessun appunto da parte del controllore.  Anche qua, ‘ a volte,  dovevo prendere la bambina in braccio,  per evitare la calca,  nell’indifferenza totale di chi sedeva , “occupava” un posto non suo.  Dopo tanto esitare,  il mio “comunismo” mi tratteneva,  un giorno decisi di rivolgermi al solito controllore dicendo :  “Mi scusi ,  non lo dico per me ma per la bambina.  Noi abbiamo l’abbonamento di prima e non troviamo mai nemmeno un posto a sedere ,  regolarmente occupato da questi signori che hanno un altro tipo di biglietto.”  Senza guardarmi,  scostante e con aria di sufficienza mi risponde :  “E lei si faccia l’abbonamento di seconda”.   Decisi cosi’ di far deroga alla mia natura ecologista e presi la patente.  Avevo 43 anni.

Io non fumo,  non bevo,  non gioco a carte,  non vado al bar,  anzi,  in questo periodo cerco di restare piu’ a lungo in casa. Non faccio piu’ politica,  non trovo piu’ spazio,  lo hanno sequestrato.  Ho un solo vizio l’Inter.  Anche se non canto “pazza inter”,  la trovo un cosa,  un inno ridicolo,  irritante. Per anni ho resistito nell’idiota intellettualismo di sinistra, che metteva al bando il calcio.  Poi un giorno ho deciso di tornare sanamente “bambino”,  di ritornare alla mia infanzia. Io,  che ho come ricordo uno stanzino buio ed alto ,  con un piccolo lucernaio,  pieno di palloni e magliette.  Io, che ho avuto un padre che ,  un anno per lavoro a Mazzarino,  terra di mafia,  ha rischiato di essere accoltellato perche’,  in porta ,  aveva parato l’impossibile in un derby locale,  ho fatto l’abbonamento.

Per anni ho sofferto l’isteria calcistica della nostra squadra ed anche gli imbrogli originati in Piemonte.  Poi ho avuto soddisfazioni,  fino ala gioia di Stanford Bridge al goal di Eto’o.  Ora le cose sono tornate al passato,  ma io insisto a “vestire” la maglia ed a abbonarmi.

Mi arriva a casa una lettera della BPM con l’invito a rinnovare,  gratuitamente,  la tessera del tifoso,  una cosa inutile. Telefono alla filiale del mio paese per chiedere delucidazioni e per sapere quanto tempo ci si metterebbe per il rinnovo. ” Un attimo che chiedo”.  Dopo dieci minuti di attesa.  “Tre settimane ,  un mese”.  Cerco di spiegare che non e’ possibile , visto che la prelazione per il mio posto di abbonato e’ valida fino al 22 giugno e che siamo al 7 del mese,  poi desisto davanti alla cocciutaggine.  Faccio telefonate ad altre agenzie,  senza risultati aprezzabili.  “Non mi occupo della cosa”, “l’addetto non c’e'”. Telefono,  un ultimo tentativo,  alla banca dove normalmene faccio l’abbonamento.  Mi passano l'”addetto”,  il quale mi spiega che per il rinnovo ci vogliono quattro giorni al massimo,  ma che non e’ gratuito.  Cerco di ribattere sulla gratuita’ poi abbozzo.  Ma… c’e’ un ma.  Dico :  “Verro’ a rinnovare la tessera e rifare l’abbonamento al primo anello nello stesso giorno.  Posso pagare con la credit card?”  Risposta: ” No”.  “Allora verro’ col denaro, 1200 euro. ” Risposta : “Non puo’,  non e’ possibile , da febbraio,  pagare in contanti per piu’ di mille euro”.  Rimango interdetto,  mi sento considerato un evasore ,  un ladro ,  un imbroglione,  uno che non rispetta le regole.  “E allora cosa devo fare?”  E dall’altra parte ,  con la stessa supponenza,  senso del potere,  menefreghismo e arroganza del controllore delle nord di tantissimi anni fa,  mi si ribatte: ” Si faccia l’abbonamento al secondo anello”.  Disarmato ho pensato : ” Oggi come allora,  anzi peggio nonostante o a causa della “sobrieta'” dei tecnici!

Forse dopo decenni non faro’ l’abbonamento all”Inter!!!

Ciro Gallo