Jesus. A proposito di una lettera al Corriere

Non ho parole per commentare l’amarezza che traspare da una lettera certamente dettata anche da livore, senza dubbio non immotivato e probabilmente giustificabile dalle circostanze che lo hanno causato. Ancor meno ho parole per commentare le irragionevoli e tristi argomentazioni di chi ancora difende l’indifendibile o si rivolta come un cane a cui è stata pestata la coda, cercando di azzannare una donna forse non senza peccato, ma che ora ha il solo torto di essere annichilita dalle circostanze. Le parole sono già state scritte un paio di migliaia di anni fa: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono,  fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere,  perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle, ma loro non vogliono muoverli neanche con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: … omissis … amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze … omissis …Guai a voi,  scribi e farisei ipocriti,  che pagate la decima della menta,  dell’aneto e del cimino, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge:  la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.  Guide cieche,  che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti,  che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, mentre all’interno sono pieni di rapina e di intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere,  perché anche l’esterno diventi netto!  Guai a voi, scribi e farisei ipocriti,  che rassomigliate a sepolcri imbiancati:  essi all’esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.” (Matteo 23,1,2)

P.S. Da ateo osservante …  la citazione era d’obbligo. Non ho potuto farne a meno.

Sans Atout