Un pensiero di Benedetto Croce, intellettuale ingiustamente dimenticato: “Poniamo che io uomo di contemplazione volessi distaccarmi dalla vita politica ed economica e farmi verso di lei chiuso ed indifferente; donde prenderebbero poi alimento i miei pensieri?”
E invece, è forse lecito un comportamento speculare della politica, che progressivamente si distacca dalla realtà sociale e dalla cultura, fagocitando ogni risorsa per la sua crescita parassitica, in una sorta di torre eburnea autoreferenziale e del tutto inutile, prima che dannosa? Eppure questo è quello che sta succedendo. La politica, dimentica della democrazia e costretta ad abdicare in favore della finanza, cerca un ritorno di fiamma inventandosi una riforma elettorale ancor più lontana da quella che dovrebbe essere la sua missione : rappresentare e battersi per l’interesse comune. Ed allora “spazio” all’antipolitica, e spazio a Mario Monti e alla sua “sobria” onestà intellettuale, tanto culturalmente semplicistica ed antidemocratica, quanto funzionale ai suoi evidenti fini.
Sans Atout