Celentano

L’altra sera sono uscito. No! Non per festeggiare San Valentino. Non lo ho mai fatto e non incomincerò ora. Oh Dio. Mai dire mai. I neuroni scemano a velocità vertiginosa ed allora non posso ipotecare sul mio futuro cerebrale.

Comunque al ritorno ero abbastanza di buon umore perché sia il rinfresco sia il convegno erano stati gradevoli. Non ho resistito ed ho chiesto a mia figlia, che era dovuta rimanere a casa, come fosse stato il monologo di Celentano.

« Triste. » è stata la laconica risposta e devo dire che mai risposta fu più esaustiva, anche se in realtà non ho mai apprezzato questo tipo di comunicazione, quasi monosillabica, che spesso i figli mi riservano. You tube, interrogato, mi ha restituito une triste fiera di banalità, proposte in veste carismatica. Peccato! Adoro Celentano ( idolo adolescenziale con Sandro Mazzola, Rod Laver, Bob Kennedy e pochi altri ) e sono pronto a perdonargli tutto. Compreso il suo suggerimento di chiudere due testate giornalistiche, che peraltro non amo affatto, ma « Je ne suis pas d’accord avec ce que vous dites, mais je me battrai jusqu’au bout pour que vous puissiez le dire. » Non occorre ricordare i nomi di coloro che in effetti chiusero testate giornalistiche. I più tristi della storia.

In definitiva mi dispiace soltanto che la TV di stato proponga un servizio pubblico così poco qualificato, di fatto in nome dello “share” , sempre che questo sia il termine corretto da usare in questi casi. D’altra parte in mezzo a tanti opinionisti senza vere opinioni … Viva Celentano. Almeno lui ha donato tutto il suo compenso in beneficienza. Chapeau!

Sans Atout